Strumenti per il disegno – La carta

Nacque in Cina intorno l’anno 100 d.C.; nell’VIII secolo fu introdotta nel mondo islamico e furono gli arabi che la diffusero nel mediterraneo.

Dal nord dell’Africa la carta giunse in Italia che, dal 1200 divenne il centro di produzione più apprezzato d’Europa e le cartiere di Fabriano ed Amalfi conosciute dovunque.
Dal XIII al XVIII secolo si produsse carta esclusivamente a mano.
L’invenzione delle macchine per la fabbricazione e la lavorazione della carta risale ai primi del XIX secolo; oggi a Fabriano (Ancona) ed a Pescia (Pistoia) si fabbrica ancora carta a mano (carta al tino).

 

MATERIE PRIME

Furono e sono ancora: la canapa, il lino ed il cotone usate da sole ma il più delle volte in mescolanza tra loro.

Le materie prime, di solito sotto forma di stracci, vengono macerate e pestate e ridotte in poltiglia.

Il lino e la canapa danno una fibra a forma cilindrica mentre il cotone a forma di nastro avvolto a spirale.

Le fibre ottenute dalla macerazione sono introdotte in un mastello di legno chiamato tino e mescolate con acqua; da ciò deriva il nome di carta al tino.

 

LA FORMA

Il cartaio per dar vita ad un foglio a mano si serve di un utensile chiamato forma; esso è composto da un telaio di legno rettangolare, della dimensione che dovrà avere il foglio, sul quale sono fissati i fili metallici (ottone).

I fili possono essere molto sottili ed intrecciati fittamente come in un tessuto per dare origine ad una forma che si chiama velina, con la quale si fabbrica la carta detta appunto velina.

Possono essere, viceversa, di diametro più grosso disposti parallelamente al lato lungo della forma vicini uno all’altro, intrecciati con altri che corrono perpendicolari ai precedenti ma più distanziati fra loro; i primi si chiamano vergelle, i secondi catenelle; dalla presenza dell’impronta di tali fili la carta prende il nome di vergata.

 

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