IL CARBONCINO
È un pezzetto di legno, normalmente di salice o di fusaggine, che è portato a mezza carbonizzazione; è stato utilizzato per impostare disegni a penna e per abbozzare gli affreschi; molti artisti lo hanno adoperato anche come strumento autonomo. Essendo facile da cancellare permette una notevole libertà.
Per ottenere una tinta più intensa si può immergerlo in olio di lino trasformandolo in un carboncino grasso; si ottiene un segno sicuramente più nero ma si perde quella levità e trasparenza peculiare del carbone naturale.
IL GESSO BIANCO
Serve per lumeggiare i disegni; il Baldinucci nel suo “Vocabolario” del 1681 lo nomina associandolo al gesso che i sarti utilizzano per segnare “su le pezze”aggiungendo che viene anche adoperato per “fare i chiari ne’ disegni che (gli artisti) fanno di matita rossa o nera, su’ fogli colorati”
Vi sono diversi tipi di gesso naturale:
- il gesso da sarto (silicato idrato di magnesio)
- la scagliola o gesso da presa (solfato idrato di calcio)
- il carbonato di calcio
- la pietra bianca, una sorta di terra